Nicola ci racconta il suo viaggio con la VIS Foundation nel Brasile

Vi assicuro che prendere 20 aerei in un mese non è una cosa semplice da reggere, e credo proprio che i due voli Città del Messico- San Paolo e San Paolo-Città del Messico sono stati i più pesanti tra tutti.
Dopo 2 settimane in America latina la stanchezza si faceva sentire, anche per un veterano come il Padre Miguel.
Ciò non toglie che l’esperienza in Brasile sia stata meravigliosa. San Paolo è una città prettamente economica fatta di grattacieli enormi e strade larghissime, troppa economia e troppo poca arte è stata l’impressione che mi ha dato purtroppo. La vita in quella città è molto frenetica e il caos per le strade è anormale. Si possono spendere 2 ore in auto per percorrere pochi chilometri.
Tuttavia San Paolo, o meglio il Brasile in generale, non è tutta grattacieli e auto di lusso. Ci sono piccole città nella città. Le chiamano favelas, e non sono altro che immense baraccopoli dove la criminalità è a livelli altissimi e si muore per un nonnulla.
A poche decine di metri dalla più grande baraccopoli della città nasce la scuola della Vis Foundation chiamata “Mao Amiga”. Questa scuola offre a tutti i bambini della favela istruzione gratuita dalla materna fino alle scuole superiori.
La struttura è meravigliosa, al passo coi tempi ed è anche l’opera più grande che la Vis possiede e gestisce, sia per numero di bambini aiutati che per mole di denaro investita ogni anno.

La direttrice è molto in gamba così come tutto il suo staff. Abbiamo infatti avuto due riunioni molto importanti: una con lo staff di Vis Foundation Brasile che si occupa della parte legale, economica e organizzativa e una con l’equipe di professori che lavorano all’interno dell’istituto.
Erano tutti molto entusiasti, soprattutto per il nuovo progetto che la scuola aveva già avviato. È infatti in costruzione una nuova ala della scuola, tre nuovi campi da calcio ed è previsto un allargamento del refettorio. Infatti per quanto belli e innovativi fossero gli spazi della struttura tuttavia non erano sufficienti per contenere tutto il numero di bambini che qui seguono le lezioni.
È stato molto bello poter vedere che a pochi passi da un posto di degrado e malavita c’è un’oasi di pace e serenità, che giova a coloro che di tutto questo non sono colpevoli: i bambini.
In Brasile quindi abbiamo visitato il centro, controllato che i lavori fossero al passo, così come sono, e ci sono state esposte le nuove strategie che lo staff brasiliano ha in mente per la raccolta fondi di quello che ormai è l’anno corrente, il 2020.
Ho apprezzato molto l’accoglienza dei brasiliani e la loro solarità, ma più di tutto la loro professionalità. Il progetto è veramente enorme e ciò comporta uno sforzo enorme per portarlo avanti. Solo gente serie e disciplinata può permettermi di gestire cose di questa portata.
Anche questa volta dopo numerose visite, riunioni con i vari staff, con i benefattori, caipirinha, churrasco ecc. era giunta l’ora di ripartire per Città del Messico per, il giorno dopo, ripartire verso l’Italia.

Auguro a tutti di avere l’enorme possibilità di, a 19 anni, visitare così tanti paesi e conoscere tante realtà e culture differenti. Sono infinitamente grato al padre Miguel per l’opportunità che ho avuto di conoscere le varie realtà della Vis, che credetemi è una bomba! È infinitamente più grande di quello che noi da casa nostra potremmo mai percepire. È un’opera concepita per aiutare e fare del bene, e lo fa nel migliore dei modi.
Una menzione speciale voglio farla a tutti i volontari o agli impiegati della Vis nel mondo (specialmente le direttrici di Vis Messico e Vis Brasile), questi infatti offrono la loro vita ad una nobile causa e lo fanno con piacere, queste sono le marce in più che la Vis possiede: lo spirito di solidarietà, di fraternità, di carità i quali legano i componenti della Fondazione!
Grazie a tutti e al prossimo articolo.
Nicola Lorusso