Negli ultimi mesi ho avuto l’opportunità di conoscere in modo più dettagliato Vis Foundation e il modo in cui opera nel mondo. Dopo essermi diplomato al Liceo Classico a Palermo ho deciso di dedicare un anno intero al volontariato con la Fondazione a Catania, so che molti di coloro che stanno leggendo probabilmente non condividono la mia scelta, ma probabilmente non comprendono quanto possa essere formativo e soddisfacente dedicarsi completamente al servizio degli altri.
La mia esperienza è iniziata alla grande, poche settimane dopo il mio arrivo in città sono partito con il Fondatore P. Miguel Cavallé Puig direzione Barcellona. Abbiamo avuti incontri, riunioni ed eventi, ma questo racconto merita un articolo a parte!
Dopo due settimane dal mio ritorno a Catania ecco che un altro volo ci aspettava, beh in realtà più di uno la sequenza di voli era: Catania-Roma-Amsterdam-Città del Messico!

Si proprio così, eravamo diretti a Città del Messico, ma non solo, la nostra visita comprendeva una settimana in El Salvador e una in Brasile.
In questi paesi dell’America latina infatti la fondazione ha raggiunto livelli piuttosto alti e sostiene, finanzia e gestisce opere di enorme portata.
Il giorno dopo il nostro arrivo nella capitale abbiamo subito preso un altro aereo per recarci da Città del Messico a San Salvador, la meravigliosa capitale del Salvador. Non vi nascondo che questo è stato il paese che più mi ha affascinato, mi sono letteralmente innamorato delle sue rarezze esotiche sin dall’atterraggio. Uscendo dall’aeroporto ecco che si vede un enorme cartello di benvenuto circondato da una meravigliosa vegetazione tipica del latinoamericana con colori accesi e palme da ogni parte, ti sembra di essere su un altro pianeta.
È all’uscita dell’aeroporto che ho conosciuto il presidente di Vis Foundation Messico ed El Salvador, Jaime, o meglio Jimmy come tutti i suoi amici lo chiamavano, un uomo di mezz’età, abbastanza alto e con la barba la cui simpatia è direttamente proporzionale al suo peso.
La settimana è passata molto velocemente ed è stata molto gradevole. Il nostro obiettivo lì era anzitutto vedere com’era andato l’anno e fare un resoconto di ciò che era andato bene e ciò che non era andato, così poi da programmare l’anno seguente cercando sempre di migliorarsi. Ma la ragione principale della nostra visita, era l’inaugurazione e la consacrazione di una nuova chiesa in favore della scuola che la Vis gestisce nella periferia di San Salvador, il “Colegio Mano Amiga” e della comunità che vive a pochi metri da questa. La chiesa è stata interamente realizzata grazie al contributo di numerosi benefattori che hanno sostenuto la Vis in questo progetto e che hanno partecipato all’inaugurazione insieme ai bambini e ai professori e dirigenti dell’istituto.
Era un giorno caldissimo e molto soleggiato, tutto era luminoso, un po’ come l’animo delle persone presenti, tutto pieno di gioia e spensieratezza avevamo tutti la grande consapevolezza di assistere a un grande esempio di solidarietà.
I bambini si sono esibiti dopo l’inaugurazione con danze, canti e recitazione di poesie, sono intervenuti poi il Fondatore P. Miguel e il Presidente Jaime.
È stato davvero emozionante trovarsi lì, in un posto nuovo, immerso nel nulla, dove le persone gioivano dopo aver visto che ciò che bramavano da tempo ormai era stato costruito.

Durante quei giorni mi sono reso conto di come un gruppo di persone che ha tanta voglia di fare del bene e le capacità giuste, seppur senza un soldo, può riuscire a progettare e creare una cosa così grande grazie all’aiuto di altre persone con enorme spirito di solidarietà.
Ognuno di noi ha determinate capacità ed è propenso a compiere determinate attività, se sfruttassimo le nostre qualità naturali e semplicemente dedicassimo la nostra vita a fare ciò che per natura meglio ci riesce, probabilmente vivremmo una vita più felice e la renderemmo tale a molte persone.
La nostra visita in El Salvador è stata molto interessante, e il paese si è rivelato più bello ed attraente di quello che ci si può aspettare da un minuscolo paese dell’America latina, ne sono rimasto positivamente impressionato
Grazie a tutti e al prossimo articolo.
Nicola Lorusso